Oggi, giovedì 7 novembre, il Consiglio Comunale di Taranto ha vissuto un momento di forte tensione durante una seduta straordinaria. Con 18 voti a favore e solo 2 contrari, la mozione di sfiducia contro il Presidente del Consiglio Comunale, Piero Bitetti, è stata approvata, mentre le opposizioni di centrodestra hanno scelto di abbandonare l’Aula proprio al momento del voto.
La riunione, svoltasi alle 15:00 presso la Sala Consiliare di Palazzo di Città, ha visto la presenza di 30 consiglieri. Tra i punti all’ordine del giorno, oltre al regolamento sul funzionamento del consiglio, spiccava la questione della revoca della nomina di Bitetti.
Il Consigliere Adriano Tribbia ha lanciato pesanti accuse contro Bitetti, lamentando ripetute violazioni delle norme e dei regolamenti che comprometterebbero l’imparzialità necessaria per il suo ruolo. Secondo Tribbia, il Presidente avrebbe favorito alcuni consiglieri e gruppi politici, limitando la libertà di espressione e manipolando l’ordine del giorno per escludere tematiche cruciali proposte dalla minoranza. Tali comportamenti, ha affermato, hanno danneggiato l’efficienza e l’integrità del consiglio, ostacolando il servizio all’interesse pubblico.
In risposta, Bitetti ha difeso la sua posizione, ritenendo infondate le accuse e sollevando dubbi sulla validità delle firme raccolte per la mozione. Ha sottolineato l’importanza di una valutazione attenta e critica delle accuse mosse contro di lui.
Massimiliano Di Cuia, consigliere di Forza Italia, ha espresso il suo voto contrario alla mozione, sostenendo che il Consiglio comunale di Taranto è intrappolato in un gioco di potere che ignora i veri problemi della città. “Non ci interessa difendere il presidente attuale, ma prevenire una deriva autoreferenziale, dando risposte ai problemi veri dei cittadini,” ha dichiarato.
La situazione a Taranto è chiaramente tesa, con un futuro politico incerto per il Consiglio Comunale e per la città stessa.