Un prezioso e toccante momento di condivisione e cura è stato vissuto martedì scorso dalle donne in terapia presso il day hospital oncologico dell’ospedale “San Pio” di Castellaneta: alcune donne, già vittime di violenza, hanno realizzato e regalato alle pazienti del nosocomio che, a causa delle terapie hanno perso – o stanno perdendo – i capelli, dei turbanti realizzati a mano. Il progetto è stato ideato da due psicologhe: Domenica Caforio, in servizio in ospedale, e la sua collega Rosa Perazzo, responsabile del Centro Anti Violenza dell’ambito di Ginosa.
Le due professioniste hanno individuato in questa modalità una occasione di supporto e solidarietà tra donne che, in modo diverso, si trovano ad affrontare una grande difficoltà. Da una parte le donne con malattia oncologica, con l’angoscia e l’incertezza della malattia e il cambiamento fisico con la perdita dei capelli dovuta alle terapie, dall’altra le donne che sono sopravvissute alle violenze, che hanno fatto appello a tutte le proprie forze per uscire da una realtà di paura e sopraffazione, nel mezzo dei copricapi, realizzati grazie alla collaborazione della stilista castellanetana Paola Mele e di volontarie di Palagianello.
“Affrontare il cancro può essere spaventoso, ai sintomi e dolori fisici si somma l’angoscia e la paura, oltre che a volte ci si trova a dover affrontare dei cambiamenti come la caduta dei capelli, che può essere molto difficile da metabolizzare – ha affermato il direttore generale Gregorio Colacicco – questa iniziativa è lodevole perché permette alle pazienti oncologiche di ricevere un dono fatto a mano dalle donne vittime di violenza, in un momento condiviso di sostegno che aggiunge energia e speranza al percorso di cura e di sorellanza come espressione di forza e resilienza”.
All’incontro erano presenti anche la direttrice medica del presidio ospedaliero Maria Vittoria Vinci, il dirigente infermieristico Vito Lagioia, la responsabile della Psicologia clinica Dora Chiloiro e l’assessora alle politiche sociali del Comune di Palagianello Camilla Libraro.