Dei 145 lavoratori dell’ex Isola Verde iniziali, che costituivano la platea storica di quella che fu l’ex costola della Provincia di Taranto, ora passata sotto l’egida del Comune capoluogo, ne sono rimasti 90.
Per loro, che negli anni si sono adattati a fare tutto (bonificatori, controllori di impianti termici, lavori socialmente utili) non c’è pace. Il 30 aprile scadrà l’ennesimo contratto a tempo e come una bomba ad orologeria la disoccupazione deflagrerà nelle vite di queste famiglie.
A ricordare il dramma di questi lavoratori sono le organizzazioni sindacali FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UIL Trasporti che negli scorsi mesi hanno chiesto al socio unico del Comune di Taranto garanzie e parole chiare rispetto al futuro occupazionale di questi lavoratori.
Con il progetto denominato “Green Passage” destinato a restituire decoro alle sponde di Mar Piccolo, abbiamo di fatto consentito a questi lavoratori di sopravvivere – dicono Paola Fresi (FILCAMS), Luigi Spinzi (FISASCAT) e Carmelo Sasso (UIL Trasporti) – senza neanche riuscire a far maturare ammortizzatori sociali capaci di una vita degna. Ora però che il progetto è arrivato al termine e i contratti scadranno tra appena 20 giorni, ci sembra assurdo che ancora non siano arrivate risposte da parte delle istituzioni.
Nei giorni scorsi i sindacati erano riusciti ad avere interlocuzioni con la parte politica che sovraintende il settore delle aziende municipalizzate (Infrataras), ma di fatto nessuna certezza sembra ancora profilarsi all’orizzonte.
Qui non si tratta solo di avere idee, ma si tratta di trovare le risorse economiche necessarie per restituire dignità e serenità a questi lavoratori – continuano i sindacati – e non accetteremo nessuna enunciazione creativa, ma solo impegni seri e impegni economici garantiti per chi dal 2013 vive perennemente con la sensazione angosciante di precarietà.