“Sono impietose le previsioni dello Stato Maggiore della Marina per Maristanav Taranto, la più grande Base Navale del paese: entro il 2024 mancheranno 280 lavoratori civili, la metà dell’intera forza lavoro. Mancano nautici, elettricisti, elettronici, manutentori, vigilanti, etc.; profili preziosi per garantire la continuità dei servizi di assistenza e manutenzione alle unità navali, comprese le attività logistiche assicurate, nei due mari, dal più importante nucleo di piccoli battelli del paese. A rischio dunque le attività di supporto a tutta la Squadra Navale. Come in tutti gli enti del territorio di Taranto e nel resto d’Italia.
Peraltro, come già evidenziato dalle OO.SS. nazionali durante la recente audizione alla Commissione Difesa del Senato, entro il 2024 tutto l’organico del personale civile sarà drasticamente ridotto pregiudicando il supporto alla capacità operativa delle FFAA.
La Base Navale di Taranto è stata ignorata nei recenti concorsi del Ministero della Difesa, nonostante negli ultimi anni le siano state assegnate nuove funzioni, come l’autonomia amministrativa o la gestione del servizio di vigilanza, ma senza le risorse umane necessarie che, anzi, sono drasticamente diminuite.
Sono queste le ragioni del sit-in organizzato quest’oggi dai lavoratori ancora in servizio che non si vogliono rassegnare a quella che appare una deriva altrimenti irreversibile. Uno spazio di rilievo nei concorsi dunque ma, anche, l’assegnazione degli ex militari che transitano nei ruoli civili, ora destinati da una infausta circolare a centinaia di Km, che potrebbero essere un prezioso contributo per garantire la continuità delle attività.
È ora che la MM si adoperi con iniziative programmatiche concrete per restituire alla Base Navale di Taranto il ruolo di attività economica e produttiva di assoluto rilievo nel territorio e nel paese”, conclude Massimo Ferri – Coordinatore Nazionale Cisl Fp Difesa.