È stata firmata oggi un’importante convenzione tra la Provincia di Taranto e l’Adisu, l’Agenzia per il diritto allo studio universitario della Regione Puglia, per la ristrutturazione di Palazzo Frisini (Via Giuseppe Mazzini, 199).
Con la stipula del contratto la Provincia di Taranto cede per trent’anni l’edificio che verrà ripristinato per l’apertura di uno studentato e un centro di quartiere che potrà essere utilizzato dai cittadini anche come coworking. “Con questo accordo riprende vita uno dei palazzi storici della città. Inoltre, si torna a ridare lustro a una zona, Via Mazzini, che per troppo tempo è stata declassata.
Uno studentato, uno spazio di coworking ed il vicino cinema oltre alle attività commerciali della zona, hanno un grande potenziale all’ingresso del centro cittadino” ha dichiarato, soddisfatto, il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Taranto, Rinaldo Melucci.
Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana e risanamento ambientale di un patrimonio storico di grande valenza per la città. La storia di Palazzo Frisini Il Palazzo fu concesso alla città dal suo proprietario, Gaetano Frisini, nel 1912. La struttura divenne un brefotrofio grazie all’iniziativa di Giovanni D’Andrea di Alfedena, medico che decise di installare una “ruota degli esposti”. Il nuovo centro di accoglienza fu inaugurato nel 1923 e negli anni a venire fu costruito un piano superiore per sopperire ai tanti neonati che venivano abbandonati nella ruota.
Dopo la seconda guerra mondiale la struttura ospitò, in un primo momento la scuola media “Thaon de Revel” e, in un secondo momento, il liceo scientifico “G. Ferraris” fino al 2002. Il futuro è l’attuazione del progetto di riconversione del Palazzo in residenza universitaria. Il progetto La proposta progettuale vincitrice del bando prevede la riqualificazione dei marciapiedi di Via Mazzini nonché la conferma di tutti gli accessi all’edificio, ciascuno caratterizzato dalla propria identità. Inoltre, è prevista la ristrutturazione del cortile interno, aperto all’intera cittadinanza, per rendere l’edificio resiliente nel tempo.
L’accesso agli spazi all’aperto potrà essere effettuato sia da Via Minniti che da Via Mazzini. Il gradiente tra spazio collettivo e spazio privato, oltre al rispetto delle richieste funzionali e degli standard del documento di indirizzo alla progettazione, offre un’elevata qualità della soluzione architettonica. Negli alloggi privati si avrà la possibilità di utilizzare il soppalco, tanto come spazio di studio aggiuntivo, quanto di ulteriore posto alloggio.
Il progetto, all’avanguardia anche da un punto di vista energetico, tutela allo stesso tempo l’identità storica e architettonica del manufatto.