“Non ci può essere ripartenza dello stabilimento siderurgico se prima non si risolve il problema dei crediti dell’indotto”- lo ha ribadito il presidente di Aigi Fabio Greco intervenendo questa mattina al vertice in Prefettura con il Ministro Adolfo Urso.
Il presidente, riconoscendo l’impegno del Governo nel voler risolvere la grave situazione dell’indotto, ha sottolineato- sulla scorta della esperienza del 2015- la necessità che sia riconosciuta la strategicità dell’indotto ex Ilva. Aziende, alcune delle quali alla terza generazione, che sono complementari alla fabbrica e senza le quali non ci può essere futuro per l’acciaieria. Aigi, inoltre, considerata la precaria situazione in cui versano gli impianti, ha espresso al Ministro la disponibilità delle imprese dell’appalto ex Ilva, già dichiarata al commissario di AdI in as ing. Quaranta. Aigi ha infatti costituito una task force che sarà operativa sino al prossimo 7 marzo pronta ad intervenire per manutenzioni urgenti sia strutturali che ambientali con l’obiettivo di scongiurare problemi ai lavoratori diretti e alla città.
Il Presidente Greco, nel ricordare l’ammontare del monte debiti accumulato da Acciaierie d’Italia nei confronti dell’indotto che si aggira sui 140 milioni di euro, 23 dei quali ceduti a Banca Ifis, ha indicato la strada attraverso la quale la situazione potrebbe appianarsi. Non attraverso ulteriori finanziamenti come previsto dall’articolo 1 del dl 9/24 che andrebbero ad indebitare ancora di più le aziende, ma tramite la cessione pro soluto del credito ad istituti bancari con garanzia Sace. Per giungere a questa risoluzione, Aigi ha reiterato la richiesta di istituzione di un tavolo tecnico tra Governo, Sace e indotto territoriale.
Nel riconoscere anche l’attenzione e l’impegno della Regione Puglia e del Presidente Michele Emiliano, il presidente dell’associazione che raggruppa le principali aziende del’appalto ex Ilva, ha rimarcato che una boccata di ossigeno potrebbe venire anche dalla disponibilità già manifestata dalla Regione che ha messo a disposizione l’avanzo di amministrazione per acquistare i crediti delle imprese dell’indotto. Un’ altra condizione che allevierebbe lo stato di crisi delle imprese, il riconoscimento della clausola sociale e il blocco dei Durc. Condizioni che, alleggerirebbero lo stato di grave sofferenza delle aziende e dei loro lavoratori di cui si comprendono le preoccupazioni e per i quali è necessario che tutte le parti in campo si assumano le rispettive responsabilità. Lo stabilimento, l’indotto e i lavoratori sono legati a doppio filo e, comprendendo la disperazione di questi ultimi, Aigi è al lavoro insieme ai sindacati di categoria per trovare soluzioni a questa grave crisi.
Il presidente di Aigi ha inoltre lanciato un appello al Ministro Urso affinché il Governo, nella fase di studio ed analisi degli investitori pronti a rilevare la fabbrica, valuti con particolare riguardo eventuali gruppi italiani disposti a scommettere sul rilancio in chiave ecocompatibile dell’acciaieria.