Nota USB Taranto. “Desta molta preoccupazione la decisione assunta da System House di tagliare le spese per il servizio di pulizia del call center di via della Transumanza a partire dal 1 Dicembre prossimo.
La società, come è noto, è proprietaria di una grande struttura sita nel quartiere Paolo VI di Taranto, al cui interno svolgono la propria attività ben tre diverse società di call center (Network Contacts, Koinè e la stessa System House) e lavorano centinaia di lavoratori e lavoratrici ogni giorno.
Ciononostante, con una scarna comunicazione di qualche giorno fa, System House ha reso noto che dal 1 Dicembre 2023 taglierà le spese destinate all’appalto del servizio di pulizia, riducendo il numero delle ore ad esso dedicate e limitandone lo svolgimento in un unico turno giornaliero, dalle 4 alle 8 del mattino.
Questa decisione si tradurrà in un immediato e drastico peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie della struttura a danno delle centinaia di lavoratori e lavoratrici che quotidianamente frequentano il luogo di lavoro dalle 7 del mattino alle 10 della sera.
Per tutto il tempo della loro permanenza in sede, infatti, non saranno più svolte attività di pulizia dei bagni o degli spazi adibiti alla refezione, di sostituzione dei prodotti igienici esauriti o di rimozione dei rifiuti che avverranno soltanto il giorno dopo e in loro assenza. Le superfici, i pavimenti o le postazioni di lavoro che dovessero necessitare di interventi di pulizia nel corso dell’intera giornata resteranno sporchi fino al giorno dopo, quando, in sole 4 ore, si pretenderà di rimettere a lucido una struttura di migliaia di metri quadri.
Sarebbe bene che System House tornasse sui suoi passi, revocando subito quella che evidentemente è una disposizione sbagliata e inidonea a garantire le minime condizioni igieniche dell’ambiente di lavoro, che nuocerà non solo ai lavoratori dell’appalto delle pulizie che vedranno ridotto il loro orario di lavoro e le loro esigue retribuzioni, ma anche a tutti quelli alle dipendenze dei call center che operano in quella struttura, pagando, immaginiamo, adeguati canoni di locazione.
C’è poco tempo per farlo. In mancanza, daremo corso a tutte le iniziative sindacali e legali necessarie per tutelare i lavoratori e le lavoratrici.”