“La situazione in cui versa la Fondazione Cittadella della Carità è drammatica a causa di un importante “buco di bilancio” che supera i 20 milioni di euro e che si trascina come un macigno da oltre un decennio.
Sulla Fondazione Cittadella della Carità in questi anni abbiamo speso fiumi di parole e svolto decine di manifestazioni tra cui una, la più sentita, presso l’Arcivescovado di Taranto dove fummo ricevuti da sua Eccellenza Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, ricorda Emiliano Messina, Segretario Generale della FIALS Taranto.
La condizione in cui versa la Fondazione e la struttura oggi, è il frutto di un importante indebitamento decennale che ha rallentato, se non addirittura bloccato, ogni processo di adeguamento e ammodernamento per l’assenza di liquidità e quindi di denaro da investire in lavori di manutenzione, apparecchiature sanitarie e investimenti vari, precisa Emiliano Messina della FIALS Taranto.
Come FIALS, che ricordiamo essere il sindacato maggiormente rappresentativo tra i lavoratori della Fondazione Cittadella della Carità, abbiamo prima richiesto un incontro a sua Eccellenza Mons. Filippo Santoro e oggi al nuovo Arcivescovo, Mons. Ciro Miniero, che ha assunto il pieno incarico formale dall’1 ottobre e siamo stati convocati unitamente le altre organizzazioni sindacali il prossimo 17 novembre, evidenzia Emiliano Messina.
Nell’incontro con l’Arcivescovo di Taranto chiederemo rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali, sul futuro, sulle prospettive di sviluppo e implementazione dell’offerta sanitaria per la città di Taranto della Fondazione.
La situazione debitoria – continua Messina – non consente più di proseguire con l’assetto societario attuale, in quanto solo l’intervento di un soggetto esterno e di importanti investimenti, possono garantire il processo di risanamento della Fondazione e la garanzia del mantenimento dei livelli occupazioni.
Come FIALS rigettiamo ogni iniziativa strumentale da parte di qualcuno o “qualcosa” – tuona Emiliano Messina, Segretario Generale FIALS – e chiediamo solo garanzie all’Arcivescovo che il nuovo o i nuovi investitori lavorino per il bene dei lavoratori e della città di Taranto, perché la Fondazione è e resterà un bene prezioso per la comunità ionica.”