Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“In data 23 maggio 2013 sono stati sospesi i lavori nell’area di cantiere destinata all’alta tecnologia, perché a oggi non è stato ancora adottato il decreto di assegnazione alla Asl Taranto dei 105milioni per arredi e attrezzature, e nemmeno i 5milioni di cofinanziamento regionale risultano erogati. Ciò continua a determinare uno notevole stato d’incertezza.
“Infatti, se pure fossero assegnati oggi i fondi, la sospensione dei lavori non potrebbe essere revocata prima di quattro mesi, poiché servirebbe la verifica di tutti i requisiti oggettivi e soggettivi degli aggiudicatari (tale attività deve essere concomitante con l’aggiudicazione e non può essere anticipata) e l’attesa del termine di stand still di 35 giorni per ogni contratto.
“Abbiamo accumulato troppi ritardi, con responsabilità diffuse: nessuno può chiamarsi fuori perché attinenti sia alla fase della richiesta risorse e sia alla fase di autorizzazione e sottoscrizione dell’accordo.
“Condivido con tutti i componenti della Commissione una grande preoccupazione e non solo per il mancato rispetto del 31 luglio per la fine lavori. Il continuo rinvio nella definizione delle procedure di acquisizione di beni e attrezzature, con il carico delle relative incertezze, potrebbe comportare due clamorosi rischi, ossia l’acquisto di beni tecnologicamente superati o eventuali richieste di aggiornamenti dei prezzi.
“Nel frattempo chiedo alla Giunta regionale di erogare immediatamente la quota di cofinanziamento per euro 5milioni e mi appello a tutti i parlamentari pugliesi per sollecitare l’adozione del decreto interministeriale di assegnazione delle risorse, in esecuzione dell’accordo recentemente sottoscritto.
“Mi auguro che d’ora in poi anche la comunicazione politico-amministrativa sull’argomento possa essere improntata alla verità, senza altalene tra esultanza e critiche in base al posizionamento politico. Il nuovo ospedale è argomento troppo importante e non merita ritardi, indugi o dibattito politico adulterato dal posizionamento.”