Si leva una voce unitaria e decisa da Taranto per chiedere l’intervento del Governo sulla grave situazione ambientale del Mar Piccolo. Un gruppo di associazioni locali e nazionali, tra cui Confcommercio, WWF e Libera, ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente Fracchettin, chiedendo l’adozione di misure immediate e adeguati finanziamenti per la bonifica di un’area compromessa da anni di sversamenti e inquinamento.
La lettera sottolinea l’urgenza di provvedere, tramite decreto, alla nomina di una “squadra del commissario” composta da esperti di alto profilo scientifico ed etico per supportare l’operato del commissario straordinario Vito Felice Uricchio.
Nell’appello, firmato da numerose realtà locali e associative, si chiede al Ministro di «garantire al Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Taranto i fondi necessari per un intervento proporzionato alla gravità della situazione ambientale e sanitaria». La lista dei firmatari comprende, oltre a Confcommercio e WWF, anche Azione Cattolica Diocesi di Taranto, CGIL Taranto, CISL Taranto Brindisi, UIL Taranto, Confcooperative Taranto, Legambiente Taranto, Giustizia per Taranto, Libera Taranto, Peacelink, Radiovera APS, Unicoop Taranto.
Un problema noto, nessuna soluzione concreta
«Come lei sa, il Mar Piccolo di Taranto, gravato dai veleni riversati negli anni dall’Arsenale Militare, dagli ex Cantieri Navali e dal Siderurgico, è stato inserito sin dal 1990 nelle aree a elevato rischio ambientale», si legge nella lettera indirizzata al ministro. Gli effetti di anni di contaminazioni sono ancora visibili e pesano sulle attività tradizionali della zona, in particolare la molluschicoltura, mentre le bonifiche – avviate sulla carta più di un decennio fa – sono state in larga parte bloccate.
Il primo commissario straordinario per la bonifica di Taranto è stato nominato nel 2013, ma da allora, denuncia la lettera, nessun intervento di bonifica del Mar Piccolo è stato effettivamente completato. Gli unici lavori sono stati limitati alla parziale rimozione dei rifiuti dai fondali. L’attuale commissario, il dottor Uricchio, è in carica dal marzo 2024, ma – secondo quanto riportato dalle associazioni – non dispone ancora di una struttura operativa per portare avanti il proprio mandato, ostacolato anche dal blocco dei fondi, una decisione presa dal Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) del 4 dicembre 2020.
Le richieste: fondi sbloccati e squadra di esperti
«Le chiediamo di provvedere con la massima urgenza a licenziare il DPCM che consenta la nomina della “squadra del commissario”» si legge nella lettera, «e di sbloccare i fondi CIS destinati alle bonifiche di Taranto». Un intervento ritenuto indispensabile dalle associazioni, che ribadiscono la necessità di ulteriori risorse per fronteggiare un’emergenza ambientale così complessa e di lungo periodo.
Le organizzazioni hanno infine sottolineato che i fondi attuali risultano «del tutto insufficienti» e sollecitano il Governo a garantire al SIN di Taranto il supporto economico necessario per far fronte alla situazione critica.