“Informazione e formazione: queste le parole d’ordine per limitare le violenze all’interno del Pronto Soccorso del SS. Annunziata”, ha dichiarato il Direttore dell’Asl Taranto, Dott. Gregorio Colacicco, annunciando l’introduzione di nuove misure. Tra queste, l’istituzione dell’infermiere di “processo” e il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, in collegamento costante con la questura.
A prendere posizione è stato anche il Dott. Giuseppe Turco, direttore del Mecau dell’ospedale, che ha descritto il Pronto Soccorso di Taranto come “un’isola felice” rispetto ai fenomeni di violenza verbale e fisica.
Tuttavia, il timore è che queste iniziative non bastino a risolvere il problema. Il consigliere comunale Cosimo Festinante ha dichiarato che “le misure messe in campo sono positive, ma insufficienti. Servono piani per gestire il sovraffollamento, e la Regione non ha ancora adeguato le strutture per il triage intraospedaliero. Non possiamo più permettere che interi reparti siano lasciati allo sbando, come denunciato più volte da medici, infermieri e pazienti”.
Gli episodi di aggressioni nei pronto soccorso pugliesi, come il recente caso avvenuto a Foggia, evidenziano quanto sia urgente rendere più efficiente il sistema sanitario. Non si può dimenticare l’aggressione avvenuta lo scorso agosto a un medico del SS. Annunziata di Taranto, che ha riportato un trauma cranico dopo la morte di una paziente nel reparto di Medicina Interna. Proprio su questo tragico episodio, Colacicco ha sottolineato: “Dobbiamo prevenire reazioni simili, e in questi casi è fondamentale l’intervento della nostra equipe di psicologi, che deve saper cogliere segnali di rischio prima che la situazione degeneri”.
La sfida resta aperta: le misure annunciate possono essere un primo passo, ma una riforma strutturale sembra ancora necessaria per garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema sanitario.