Essere la persona di riferimento nella cura di un proprio familiare affetto da una grave malattia nel tempo espone a un significativo carico assistenziale che impatta sulla qualità di vita, le relazioni familiari e interpersonali, la progettualità esistenziale, con importanti ripercussioni sulla salute fisica e psicologica.
Per questo Asl Taranto, ottemperando a quanto previsto dalla Regione Puglia nella legge 32 del dicembre 2022 (formazione del Bilancio di previsione 2023), ha avviato il progetto “Assistenza psicologica sperimentale al caregiver” con l’intento di promuovere percorsi di supporto psicologico in favore dei caregiver familiari.
Dallo scorso mese di maggio, il Dipartimento Cure primarie e il servizio di Psicologia Clinica danno ai caregiver familiari di pazienti affetti da malattie neurodegenerative la possibilità di accedere a un servizio di supporto psicologico.
L’accesso al servizio avviene in seguito alla valutazione multidimensionale a cura del Distretto Socio Sanitario di appartenenza che inserisce tale bisogno nel Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) del paziente in assistenza domiciliare completando, in tal modo, la presa in carico globale del paziente e della sua famiglia nel proprio ambiente domestico-familiare.
Le prestazioni sono erogate da tre psicologhe-psicoterapeute che si occupano dell’analisi clinica dei bisogni soggettivi, del supporto psicologico individuale e in incontri psicoeducativi di gruppo, garantendo così la capillarità degli interventi che possono essere svolti sia a domicilio che in sede ambulatoriale, in base alle richieste del caregiver.
“Essere il caregiver di un proprio familiare affetto da una grave malattia è estremamente stressante: la complessità delle cure, l’ansia per la malattia della persona cara, l’impegno fisico e mentale impattano sulla qualità della vita del caregiver – ha dichiarato il direttore generale Gregorio Colacicco – Con questo progetto intendiamo sostenere queste persone, offrendo loro un supporto psicologico professionale che si integri con le cure al malato e mantenga l’equilibrio personale e familiare”.
Attraverso il miglioramento della qualità della vita del caregiver, con il sostegno e l’aiuto nel faticoso “lavoro” psicologico ed emotivo di assistenza del proprio caro, si può migliorare la qualità della vita del paziente, con l’impegno di “Curare il malato curando le relazioni”, così come scritto da Papa Francesco in occasione della XXXII Giornata Mondiale del Malato, lo scorso 11 febbraio.