Questo pomeriggio e lunedì 29 aprile i due ultimi appuntamenti del ciclo di incontri Il Mare che vorrei, organizzato da Legambiente Taranto nell’ambito del progetto “L’Isola che accoglie”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, che ha visto nelle scorse settimane la partecipazione di esperti e pescatori impegnati in diverse realtà pugliesi, che insieme hanno affrontato i temi dei cambiamenti climatici, della pesca sostenibile e del pescaturismo, dei nuovi servizi turistici esperienziali, del Mar Piccolo, della molluschicoltura, delle nuove tecnologie, della tutela delle risorse ittiche e del reddito dei pescatori, con l’obiettivo di aiutare a disegnare un futuro sostenibile per la pesca tarantina.
“Sviluppo sostenibile e valutazione del rischio ambientale” è il tema dell’incontro di oggi, lunedì 22, mentre “Tecnologia e ambiente: un rapporto difficile” quello di lunedì 29. Ad entrambi gli appuntamenti parteciperanno Magda Di Leo, primo ricercatore e Responsabile della sede di Taranto del CNR-IRSA, con all’attivo 60 pubblicazioni su riviste peer-review, i cui interessi scientifici riguardano rischi naturali, impatti antropici e tecnologie per l’ambiente, nonché lo studio delle complesse fenomenologie alla base dei processi di degrado negli ecosistemi marini e delle tecniche di risanamento ambientale, e Gianfranco Ciola, esperto di sviluppo locale, già Presidente prima e Direttore poi del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo.
Gli incontri si svolgeranno a partire dalle ore 17 presso il Centro San Gaetano in Città Vecchia. La partecipazione è libera per entrambi gli appuntamenti.
Nel corso dei due incontri si discuterà di come lo sviluppo sostenibile sia un modello sociale indispensabile per cercare di fronteggiare il forte degrado ambientale derivante dall’impatto antropico che sta mettendo a rischio la salute del pianeta e la salute e il benessere dell’uomo.
Dall’Agenda 2030 alle direttive europee, alla normativa italiana, la questione ambientale e la compatibilità dello sviluppo sono sempre più̀ al centro dell’attenzione della società, insieme alla necessità di avviare piani di risanamento ed intraprendere interventi di bonifica che – ormai – hanno assunto un’importanza strategica, sia a livello nazionale che internazionale.
Il risanamento dei siti contaminati sarà un altro tema al centro della discussione: si tratta di un problema complesso che investe la maggior parte dei Paesi industrializzati e oneroso dal punto di vista socio-economico, tecnologico, giuridico e amministrativo, per il quale appare necessario predisporre strategie orientate verso la rimozione degli agenti contaminanti al fine di restituire i luoghi contaminati alla originale destinazione d’uso attraverso l’emanazione di adeguati strumenti normativi e lo sviluppo di piani di riqualificazione, mediante l’utilizzo delle migliori tecnologie ecosostenibili di bonifica.
La progettazione, la realizzazione e il monitoraggio degli interventi di bonifica – inoltre – coinvolgono aspetti interdisciplinari sia di carattere tecnico e scientifico, ma anche –soprattutto- politico ed economico e richiedono la partecipazione, la condivisione e la determinazione delle varie componenti istituzionali e sociali attive. Temi che hanno una valenza generale, ma che impattano con forza con la realtà tarantina, con immediate ricadute ed esempi concreti che saranno anch’essi al centro dei due incontri