“Le aziende dell’indotto afferenti ad Aigi sono tornate a riunirsi in assemblea al fine di fare il punto sulla situazione riveniente dalle note problematiche legate allo stabilimento siderurgico. La situazione resta complessa nonostante l’impegno mostrato dal Governo.
Ad oggi nessuna delle misure previste dal Governo per risollevare le imprese dell’indotto strategico territoriale che ogni giorno 24 ore su 24 porta avanti le manutenzioni e i trasporti all’interno della fabbrica è risultata attuabile. Mancano due fattori principali: il consenso da parte delle banche e la certificazione dei crediti.
L’articolo 1 del dl 9/24 prevede, infatti, la concessione di un tasso agevolato per tutte le aziende che hanno fatturato negli ultimi 5 anni almeno il 35% con Adi. Ma, nonostante la garanzia offerta da Medio credito centrale sia valida ed efficace, le banche non finanziano le aziende dell’indotto.
Urge dunque un nuovo tavolo di confronto con Abi, Ifis, Sace, Mimit per sbloccare questa impasse.
L’articolo 3 dello stesso dl offre, invece, misure finalizzate a recuperare il pregresso. Le aziende di Aigi vantano circa 140 milioni tra crediti diretti e/o ceduti a Banca Ifis. Sace ha stanziato 120 milioni per il pregresso ma senza la certificazione del credito, la linea factoring della finanziaria controllata dal Mi.mi.t. non procede alla sua cessione in pro soluto.
Il 19 maggio è arrivato e nessuna società avrebbe intenzione di iscriversi al passivo. Il rischio è la perdita dei soldi come già avvenuto nel 2015.
“Serve urgentemente un tavolo con le banche affinché queste appoggino le scelte fatte dal Governo. Ed è indispensabile riattivare il canale Ifis per il nuovo alla luce dei segnali di continuità aziendale lanciati dai commissari” – è quanto ha dichiarato il presidente di Aigi Fabio Greco nel corso dell’assemblea.
Intanto, al fine di alleviare le imprese e al contempo offrire sostegno economico ai lavoratori, Aigi ha inoltrato richiesta al Ministro del Lavoro Calderone al fine di essere ricompresa tra le associazioni datoriali firmatarie dell’accordo quadro sulla cassa integrazione.”
(foto di repertorio)