“Il Paese delle meraviglie fiscali, raccontato stamattina dalla premier Meloni, dal ministro Giorgetti e dal viceministro Leo, è un Paese immaginario, una proiezione della fantasia più sfrenata.
Il Governo prova a vendere una presunta, nuova maxirateazione decennale delle cartelle fiscali, quando questa possibilità già esiste, da anni; prova a vendere la cancellazione della cartelle dopo 5 anni, quando invece dopo 5 anni quei ruoli vengono semplicemente restituiti ai creditori originari, soprattutto i Comuni, ai quali viene quindi scaricata la patata bollente; prova a vendere il racconto di un Fisco amico, quando nella realtà realizza un Fisco per gli amici, con norme di favore per i grandi contribuenti come quelle sull’adempimento collaborativo, o colpi di spugna come la depenalizzazione della dichiarazione infedele e degli omessi versamenti.
Insomma, stiamo parlando di una non riforma, mentre sul piatto restano i continui aumenti delle tasse e i tagli delle agevolazioni effettuate da questo Governo: aumento delle tasse sulla casa; aumento delle tasse sui pannolini; aumento delle tasse sugli assorbenti; aumento delle tasse sul latte in polvere; aumento delle accise sulla benzina, dopo la cancellazione degli sconti e alla faccia della promessa meloniana di abolire le accise stesse; tagli di una vasta serie di agevolazioni come l’Ace, Transizione 4.0 e crediti d’imposta a favore del Sud.
Il Governo continua con le chiacchiere, tanto a pagare il conto sono cittadini e le imprese, che aspettano ancora i decreti attuativi di Transizione 5.0”. Lo scrive in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e coordinatore del Comitato pentastellato economia, lavoro, imprese.