Diventa in salita il percorso che, tramite la cessione del credito pro soluto ad istituti bancari con garanzia Sace, aveva aperto uno spiraglio alle aziende dell’indotto ex Ilva.
La videoconferenza svoltasi nel pomeriggio coordinata dal capo ufficio legislativo del Mi.Mi.T Giulio Veltri e alla quale era presente, tra gli altri, il commissario di Ilva in as ing. Quaranta, ha tolto ogni speranza alle imprese creditrici di poter essere ristorate tramite questa formula contenuta nel dl 9/24 pur vantando esosi crediti da Acciaierie d’Italia spa ora dichiarata in stato di insolvenza.
” È grave che le parti non si siano accordate prima di convocare la call di oggi pomeriggio che si è conclusa con un nulla di fatto” – ha dichiarato il presidente di Aigi Fabio Greco.
“Eppure le responsabilità di questa grave situazione non sono astratte ma addirittura per il 38 per cento sono riconducibili alla parte pubblica che, insieme al socio di maggioranza Arcelor Mittal ha approvato i bilanci in attivo che ci hanno portato a questa situazione.
Quello che continuiamo ad auspicare- prosegue Greco- è la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che possa definire le modalità per attuare la cessione dei crediti cosiddetti deteriorati.
Da domani ci aspettiamo- conclude il presidente di Aigi- risposte sul pagamento dei nostri crediti, ma è evidente che siamo sacrificabili così come è sacrificabile il territorio di Taranto che è diventato solo terra di slogan e proclami.
Si pensi alla tanto sbandierata diversificazione economica che sarebbe dovuta avvenire, ad esempio, con il progetto che riguardava il sito ex yard Belleli per il quale il gruppo Ferretti ha comunicato il recesso dal progetto di bonifica e reindustrializzazione e che prevedeva la realizzazione di un insediamento industriale per la costruzione di modelli e stampi per la produzione di scafi per yacht di lusso”.