“Dopo aver assistito alla messa in scena da parte della Morselli che, in audizione al Senato, ha raccontato una versione distorta dei fatti, crediamo sia il caso di focalizzare l’attenzione sulle problematiche reali.
Ed è per questo che a partire dalle 16.30 di lunedì 19 febbraio, attivisti e delegati Usb saranno presenti davanti alla Prefettura di Taranto, in attesa dell’incontro romano tra sindacati e Governo. Negli ultimi giorni si è percepita chiaramente, come è giusto che sia, la disperazione delle aziende dell’appalto che navigano effettivamente in cattive acque, che sono ancora in presidio e che chiedono risposte.
Quello che forse non arriva nella sua reale drammaticità e dimensione, è invece la condizione di assoluta precarietà in cui sono di conseguenza le migliaia di lavoratori che non hanno percepito lo stipendio, che si trovano a dover fare i conti con bollette e canoni di fitto scaduti, e spese quotidiane che non si riescono a sostenere. Parliamo di dipendenti, il cui stipendio supera di poco le mille euro al mese.
Quindi si parte da una base minima che, già in condizioni normali, permette a stento di sostenere l’ordinaria amministrazione. Facile immaginare quanto possa essere pesante per una famiglia non poter contare neanche su quel poco.
Si tratta di una questione di assoluta e grave urgenza che rischia, come sosteniamo da tempo, di determinare una bomba sociale con effetti preoccupanti. Torniamo quindi a lanciare l’allarme, affinché si decida e si proceda velocemente e in maniera efficace a sostegno dei lavoratori che, non avendo le retribuzioni e quindi gli strumenti necessari per andare avanti, rischiano il fallimento delle rispettive famiglie.
Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti coloro che sono coinvolti e quindi che hanno potere decisionale in questa infinita e complicata vertenza”.
Nota di Francesco Rizzo e Sasha Colautti – Esecutivo Confederale Usb