“Dall’incontro che si terrà domani pomeriggio, a Palazzo Chigi, ci aspettiamo continuità rispetto a quanto detto nel vertice della scorsa settimana: allontanamento definitivo di ArcelorMittal e
garanzie per tutti i lavoratori, diretti, appalto e in Amministrazione Straordinaria.
Nella breve nota di Palazzo Chigi, in cui si fa riferimento al decreto legge che verrà approvato nelle prossime ore dal Consiglio dei Ministri, si sottolinea che verrà tutelata la continuità produttiva e occupazionale delle aziende in crisi, fra cui l’ex-Ilva, ma queste dichiarazioni vanno del tutto verificate, sarebbe grave se le tutele previste non si rivolgessero anche alla totalità delle aziende in appalto ed il rischio è decretare una crisi irreversibile di tutto l’indotto.
Il Governo risponda su questo e, più in generale, su cosa intende fare complessivamente, e se è previsto che venga sviluppato, in parallelo rispetto al piano industriale che riguarda anche la fabbrica tarantina, un progetto che guardi “oltre la fabbrica” capace di rivolgersi a Taranto, al suo territorio, e alla possibilità di siglare, dopo un confronto serio che metta insieme tutti gli attori principali del territorio, un credibile e lungimirante accordo di programma.
Obiettivo: la messa in sicurezza di tutti i lavoratori, nessuno escluso, la soluzione al drammatico capitolo dell’impatto industriale sulla salute di lavoratori, primi esposti, e cittadini, ed un programma di ripresa economica per il territorio.
Va inoltre recuperata la nostra proposta di spingere sugli incentivi all’esodo, e sul riconoscimento della siderurgia come lavoro usurante e dei benefici per chi è stato esposto all’ amianto, i cui effetti cancerogeni sono assolutamente noti.
Il punto è questo: da un lato vanno date risposte certe a tutta la forza lavoro e al territorio, vere vittime della vertenza, dall’altro vanno supportate le uscite volontarie con strumenti validi.”
Nota di Francesco Rizzo e Sasha Colautti – Esecutivo Confederale Usb