L’assemblea degli autotrasportatori di Casartigiani Taranto proseguirà fino al 18 gennaio. Sono in presidio dal 2 gennaio alla portineria C area TIR del siderurgico per rivendicare maggiore rispetto, dignità e soprattutto i pagamenti delle fatture scadute.
E se non dovessero essere pagate, entro i giorni previsti, dal 19 gennaio gli autotrasportatori saranno intenzionati a proclamare lo sciopero per altri cinque giorni. Intanto, la federazione degli artigiani tarantini ha inviato una diffida ai vertici della multinazionale circa il mancato pagamento delle fatture arretrate e scadute.
Ancora, stamattina al presidio sono giunti anche la senatrice Maria Vita Nocco e gli onorevoli Dario Iaia, Giovanni Maiorano di Fratelli d’Italia, assieme agli esponenti regionali, provinciali e comunali del partito.
Queste le parole degli esponenti di Fratelli d’Italia: «Dobbiamo rimanere – hanno detto – con i piedi per terra perché non possiamo garantire cose sulle quali non abbiamo la certezza. La situazione è estremamente complessa, quanto delicata, e nell’attesa degli ulteriori sviluppi delle prossime ore cercheremo di risolvere questa vertenza.
Fratelli d’Italia, più volte, non si è mai tirata indietro mettendoci anche la faccia, rispetto allo pseudo ambientalismo e alle carriere politiche create sulla pelle dei lavoratori e delle aziende».
Qui, il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo e il rappresentante dell’autotrasporto Giacinto Fallone hanno spiegato ai parlamentari la tragica situazione economica in cui versano gli autotrasportatori ormai da un anno. A tal proposito è stata richiesta l’apertura di un tavolo ministeriale, di confronto, con le imprese dell’autotrasporto.
Ancora, Castronuovo e Fallone non hanno risparmiato, a nome di tutta la categoria, le perplessità sul futuro divorzio tra Governo e Arcelor Mittal: «Siamo molto allarmati – ha concluso Castronuovo – perché se così fosse, si correrebbe il rischio di ritornare in Amministrazione straordinaria.
Contesto con cui ci siamo già confrontati, nel 2015, quando le imprese hanno perso molta liquidità. Urge, pertanto, l’istituzione di un tavolo di confronto così come una clausola di salvaguardia dei crediti maturati dagli autotrasportatori».