Taranto si trova in un momento cruciale, sia drammatico che ricco di opportunità. Mentre l’Ilva rischia seriamente la chiusura, rappresentando un fallimento per il sistema economico della città da cui non si è ancora ripresa, ci sono anche importanti risorse in arrivo grazie all’impegno della Regione Puglia e del Governo Nazionale. Tavoli di discussione come il CIS, il PNNR e il Just Transition Fund porteranno nel territorio risorse senza precedenti per favorire la diversificazione economica.
In questo contesto, la decisione di rimuovere il sindaco e sciogliere anticipatamente il consiglio comunale richiede una riflessione seria e responsabile. Sarebbe un errore e irresponsabile agire per meri motivi di appartenenza partitica o come punizione per tradimenti personali. La capacità e l’efficacia di un leader politico non dipendono dal partito di appartenenza, ma dalla sua competenza e capacità di guidare in questa fase di transizione, sia drammatica che piena di opportunità.
Chiudere un’esperienza amministrativa senza una prospettiva politica e progettuale condivisa sarebbe poco saggio. Al contrario, se esiste una visione di futuro per la città che può essere condivisa in modo collegiale, allora sarebbe opportuno prendere una decisione sulla base di una discussione responsabile e inclusiva.
Le scelte emotive raramente portano a risultati entusiasmanti, e non si possono valutare le decisioni sulla base di umori o cambiamenti occasionali nelle relazioni personali. È necessario parlare e valutare ogni possibile scelta con razionalità e responsabilità.