E’ manna la pioggia sugli oliveti del tarantino, provati dalla siccità degli ultimi mesi con la mancanza di acqua che sta facendo aggrinzire le olive, ritardando l’avvio della campagna di raccolta. Ad affermalo è Coldiretti Puglia, con le piogge che dopo mesi di caldo anche fuori stagione e siccità stanno mandando in stress idrico gli uliveti in provincia di Taranto.
“La produzione della provincia di Taranto risulta essere ottima sull’intero territorio, ma la siccità degli ultimi mesi sta mettendo a dura prova gli olivi che in alcune aree non irrigate cominciano a raggrinzire”, afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel denunciare che la mancanza di acqua “sta ritardando l’inizio della campagna di raccolta e l’assenza di manodopera nella raccolta anche quest’anno risulta un ulteriore elemento di criticità”, denuncia il presidente Cavallo.
II maltempo è manna per gli agricoltori – spiega Coldiretti Puglia – ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni.
Proprio in tema di cambiamenti climatici – insiste Coldiretti Puglia – la gestione delle risorse idriche diventa strategica sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo anti spreco. Per questo sono stati ideati sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app dall’agricoltore grazie agli smartphone”.
Il “Grande Fratello” – sottolinea Coldiretti – è arrivato in campi e cascine, stalle e pascoli, con il controllo a distanza degli animali attraverso telefonini, tablet e pc con rilevazioni sullo stato di salute, gli spostamenti e la distribuzione di cibo e acqua. La maggior parte degli strumenti utilizzati per la svolta tecnologica – spiega Coldiretti – riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, secondo Smart Agrifood.
Per sostenere le produzioni pugliesi che rappresentano il 50% delle olive Italiane, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale – afferma Coldiretti Puglia – occorre realizzare nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e dei frantoi e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – continua Coldiretti regionale – servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.
Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati – conclude Coldiretti – che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori.