La mattina del 6 luglio, i carabinieri della Seconda Sezione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Taranto, reparto specializzato nello svolgimento di particolari indagini finalizzate ad aggredire i patrimoni illeciti della criminalità comune ed organizzata, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di “confisca beni”, emesso dall’ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Lecce, in applicazione a quanto previsto dal c.d. Codice Antimafia, nei confronti di un quarantanovenne di Carosino, con numerosi precedenti di polizia, in particolare per reati in materia di stupefacenti, a cui era già stata imposta la misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
L’uomo avrebbe, grazie ai proventi delle proprie attività delittuose, accumulato denaro su vari conti correnti, reimpiegando poi parte dello stesso per l’acquisto di immobili ed una autovettura. Grazie alle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto e consistite in complessi accertamenti patrimoniali, relativi al confronto delle entrate dei redditi dichiarati, rispetto alla spesa media annuale per nucleo familiare, verificabile grazie agli indici ISTAT della Regione Puglia, sarebbe stato possibile accertare che il nucleo familiare del 49enne avrebbe sostenuto spese per un totale di circa 280.000 euro, interamente riconducibili ad attività criminali ed in particolare allo spaccio di stupefacenti, nell’arco temporale di un decennio.
Il valore dei beni confiscati, ad una prima stima, si aggirerebbe intorno ai 100.000 euro.
Si precisa – scrivono i carabinieri nel comunicato – che il provvedimento eseguito è di primo grado e che vige la presunzione di innocenza sino a confisca definitiva.