“Questa mattina si è tenuta asta pubblica per l’alienazione di un relitto stradale di Mq.45 (Fg. 3 p.lle 2565-2566-2567-2568-2569 e 2570) di proprietà comunale in seguito al n D.C.C. n. 35 del 29/04/2019 con cui è stato definitivamente approvato il “Regolamento comunale per l’alienazione dei beni immobili di proprietà comunale”. Insomma il Comune di Pulsano di Pulsano vende beni pubblici, a causa della situazione finanziaria che non consente né il mantenimento né la manutenzione dei beni.
Secondo lo stesso schema e iter normativo e politico a fine mese sarà bandita l’asta pubblica della piscina comunale. Sì, la famosa piscina Comunale che fu pagata attraverso un prestito di circa 2 milioni di euro , che i cittadini di Pulsano hanno pagato con tanto di interessi aggiuntivi, che doveva rappresentare il punto di orgoglio di un paese attrezzato per giovani e meno giovani, la famosa piscina così ben fatta che vi ci si è allenata una campionessa nazionale. Sarà venduta, anzi svenduta, considerati i ribassi a meno di 300 mila euro, con uno spreco di denaro pubblico di oltre 1milione e 7centomila euro più interessi pagati da tutti i pulsanesi.
Orbene, pur considerando che una piscina comunale costa per manutenzione, gestione, spese di acqua, luce, riscaldamento una cifra considerevole, è pur vero che con un affidamento omnicomprensivo a gestione di terzi si poteva salvare l’investimento e la proprietà, a tutela sia dell’investimento fatto sia delle legittime aspettative dei cittadini.
L’idea dal punto di vista politico e di contabilità potrebbe anche avere dei risultati positivi, come la mancata spesa di manutenzione e l’incasso immediato del disastrato bilancio, se non fosse che l’incasso va a finire nella voce “alienazione di beni patrimoniali“.
Utilizzando la apposita piattaforma del Mistero abbiamo dato una occhiata a quanto dal 2013 ad oggi, attraverso l’alienazione dei beni pubblici hanno guadagnato pro capite ( cioè a testa per ogni cittadino) le maggiori città italiane. E così leggiamo: “La prima in classifica, di gran lunga, è Venezia: le entrate da alienazioni del patrimonio ammontano a circa 200 euro per ogni abitante ,al secondo posto Firenze, con € 73,4 di incassi da alienazioni per ogni residente , seguita da Verona (€ 26,67) e Torino (€ 25,5). e città che hanno incassato meno con questo tipo di operazioni sono: Milano (€ 3,77 pro capite), Napoli (€ 2,13), Catania (€ 1,47) e Palermo (€ 0,31)”.
E quindi se in città importanti, con beni di gran lunga più competitivi, il guadagno per ogni cittadino è di pochi euro pro capite, a Pulsano sarà di qualche centesimo, se non in perdita!
Il sindaco e l’amministrazione comunale in ossequio e concomitanza alle precedenti amministrazioni di centro destra dimostrano di non riuscire o non potere cambiare una sola virgola di un piano economico e sociale improvvisato.
La tanto decantata opera della piscina che volle a tutti i costi l’amministrazione di centro destra (amministrazione Laterza) con un mutuo di 2 milioni di euro, che non fu salvata dall’abbandono della seguente amministrazione di centro destra ( amministrazione Ecclesia/Annese), che poi è stata posta pure in vendita dalla amministrazione di centro destra uscente (amministrazione Lupoli/D’Alfonso sorella), oggi vede la sua fine con l’amministrazione di centro destra a trazione D’Alfonso. L’idea è sempre la stessa: i cittadini pagano, l’opera si vende e i privati guadagnano a quasi costo 0.
La cosa sconcertate è che contro questo modo di agire si scagliava nel 2014 proprio il Consigliere D’Amato, a tutela a suo dire dei “soldi che cittadini pagano in maniera pesante su questo territorio”. Constato che a distanza di 9 anni e con una delega al PNRR al consigliere D’amato è venuto un vuoto di fantasia su come salvare le strutture sportive così come una lacuna di memoria non ricordando la battaglia in merito intrapresa dal MEETUP Pulsano ( 5 stelle per capirci) Sempre sconcertante è che la consigliera Salamida scriveva a suo tempo al Prefetto affinché si attivasse per il salvataggio della piscina. Oggi tutti appiattiti sulla posizione del centro destra. E’ vero in consiglio hanno detto che mettevano da parte le loro idee per governare. Ma giungere a rinnegare se stessi non è politica, è opportunismo.
Resta solo da vedere e monitorare la futura asta, che qua non si sa mai…”, conclude Antonella Demarco -Terra Mia Pulsano.
(foto di repertorio)