In Puglia il 37% dei bambini è obeso o in sovrappeso, l’11,1% mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina, con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni.
A denunciarlo è Coldiretti Puglia che con Campagna Amica e la Federazione Nazionale della Pallavolo hanno accolto 3000 bambini delle scuole elementari e medie a Bari a Torre Quetta, per la quarta tappa del circuito #VolleyS3, con la merenda 100% Made in Italy a base di formaggio Grana Padano, verdure di stagione, l’anguriata, pane e olio, le mele e i tarallini pugliesi, i baby pallavolisti, guidati nel tour della schiacciata dagli smart coach, affiancati dall’ex capitano azzurro Valerio Vermiglio, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene e Andrea Lucchetta, della generazione di fenomeni della nazionale italiana, con cui ha vinto il campionato europeo 1989, il campionato del mondo 1990 e 3 World League consecutive, dal 1990 al 1992. Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori.
In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia – sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 200mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica in modo costante sono infatti le semplici regole per mantenere uno stile di vita sano e non aumentare di peso che rappresenta un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro.
Un pericolo che va contrastato a partire dalle nuove generazioni per frenare la tendenza ad alimentarsi con cibi ricchi di grassi, sale, zuccheri abbinati spesso a bevande gassate a scapito di alimenti sani come la frutta e la verdura.
Al centro della collaborazione tra Campagna Amica e la Federazione Nazionale di Pallavolo è l’educazione alimentare per le giovani generazioni, per formare una vera e propria cultura della ‘buona e sana tavola’ associata all’importanza dell’attività sportiva, educazione che deve partire necessariamente dall’età scolare per formare consumatori maturi per vivere meglio e più a lungo, con il cibo locale che risponde all’esigenza di garantire salute, sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio.
Il progetto per lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare riguarda le lezioni di agridattica a scuola e nelle fattorie didattiche, con la necessità di garantire al contempo che nelle mense scolastiche siano somministrati agli studenti pasti preparati con prodotti agricoli del territorio a Km0, quando più di un pugliese su quattro (28%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche dove si stima ne vengano consumati 90 milioni all’anno per 585.000 studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo.
L’obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. I percorsi virtuosi sull’approvvigionamento delle mense scolastiche con il cibo a Km0 dovranno diventare prioritari alla ripresa dell’attività didattica in presenza. Una netta maggioranza del 71% dei genitori ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 12 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.
Per educare le nuove generazioni al consumo consapevole, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzino le realtà produttive locali e riducano i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni, valorizzando i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruendo il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermando il consumo del cibo spazzatura. Una situazione preoccupante per un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella qualità dell’alimentazione con i prodotti base della dieta mediterranea che sono diventati un modello di consumo in tutto il mondo.
Non a caso la dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori. Una vittoria ottenuta – rileva la Coldiretti – grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui proprio la perdita e il controllo del peso, oltre a salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete.